TESTIMONI DI LEGALITA’
TESTIMONI DI LEGALITA’ 02/12/2022
GLI ALUNNI DELLA NOSTRA SCUOLA HANNO INCONTRATO DEBORA CILIENTO, CONSIGLIERE REGIONALE E VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE STUDIO E LEGALITA’, PER DISCUTERE DI LEGALITA’, GIUSTIZIA E CULTURA DEL RISPETTO.
Il 2 dicembre le classi 2^B, 2^D, 2^E e 2^H, accompagnate dai loro docenti, hanno incontrato il consigliere regionale Debora Ciliento. La conversazione è stata introdotta dal Dirigente scolastico, il professor Giovanni Cassanelli.
Debora Ciliento è da sempre impegnata attivamente nella nostra comunità per promuovere l’educazione e la convivenza civile, è stata Assessore del Comune di Trani alla Pubblica Istruzione e alle Politiche sociali, dal 2020 è vice Presidente della Commissione studio e legalità del Consiglio Regionale della Puglia. Ha intrapreso con noi ragazzi un dialogo che ci ha visto coinvolti per tutta la durata dell’incontro, ci ha mostrato tre cartelli con parole inerenti alla giustizia: legalità, mafia e maranza. Lo Stato, ci ha spiegato, non è una realtà lontana dai cittadini, ma fa parte della loro quotidianità perché è fatto di persone comuni che vivono e lavorano ogni giorno per costruirlo e, prima di tutto, fatto dalla scuola, che s’impegna per l’educazione ed istruzione dei suoi componenti. La legalità è uguale al rispetto delle regole e della Costituzione, Legge fondamentale dello Stato, che garantisce i diritti di tutte persone, ci ha spiegato. E’ poi passata a parlarci dell’origine della mafia nella seconda metà dell’800, oggi rappresentata da un gruppo di persone che incitano all’odio che vogliono raggiungere potere politico ed economico e perciò vanno fermati. I giudici Falcone e Borsellino hanno combattuto per eliminare la mafia in Sicilia, pagando con la vita il loro impegno per tutti, ma lo hanno fatto molte altre persone, anche giovanissime, come Rita Atria, figlia di un boss siciliano che aiutò i giudici ad arrestare suo padre e altri esponenti della criminalità organizzata per poi togliersi la vita dopo l’attentato al giudice Borsellino.
Debora Ciliento ha ribadito la necessità di evitare comportamenti violenti ed omertosi anche alla nostra età e di capire che ogni membro della società deve vivere nel rispetto degli altri. Infine ci ha spiegato l’ origine della parola “maranza”, che proviene dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna, e che oggi è una moda che sta spopolando su tik tok. I maranza si definiscono bulli, il loro obiettivo è vandalizzare ogni cosa e provocare gli altri per sentirsi superiori. Chi fa queste scelte è perché non ha a cuore il bene di tutti. Sta a noi ragazzi non assumere questi comportamenti né seguire certi modelli ma fare “rete”, come quella che ci ha mostrato, per spiegare che dobbiamo essere uniti e solidali fra noi, come i fili e i nodi intrecciati fra loro. Alla nostra domanda se fosse mai stata in prima persona “testimone di legalità”, Debora Ciliento ci ha raccontato che, durante il suo assessorato, ha ricevuto anche una busta con dei proiettili come minaccia, affinché fermasse il suo lavoro. Ma non si è fermata perché quel gesto voleva dire che stava compiendo bene il suo compito per la città. Alla fine dell’incontro la consigliera ha distribuito una calza ad ogni classe e ad ogni presente un foglietto su cui scrivere il proprio nome da inserire nella calza; in seguito ogni alunno avrebbe estratto il nome di un compagno, a cui avrebbe fatto un piccolo pensiero, anche una semplice frase, come gesto d’affetto e di cura reciproca, perché tutti siamo importanti. Tra le tante domande sottoposte al consigliere su come combattere la mafia una ha attirato la mia attenzione, la sua risposta è stata incisiva: bisogna rispondere e combattere la mafia con gesti legali, che tutti noi dovremmo usare per vivere in una realtà migliore, dicendo no alla prepotenza, perché qualsiasi cosa toglie un diritto ad un altro, non è mai giusta.
Alessandro Gambatesa 2^B – Scuola Rocca-Bovio-Palumbo
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