La scuola Rocca Bovio Palumbo partecipa all’iniziativa “L’Italia ripudia la guerra”
Chiunque abbia trascorso un’ora della propria vita con studenti tra gli 11 e i 14 anni sa quanto sia difficile ottenere un minuto di silenzio continuativo e spontaneo. Oggi abbiamo potuto assistere nelle nostre classi ad un minuto di silenzio partecipato e composto a conclusione dell’attività di approfondimento “L’Italia ripudia la guerra”, proposto dal canale YouTube de La Tecnica della scuola, e all’applauso liberatorio che lo ha seguito insieme allo sbandierare speranzoso dei disegni a tema PACE preparati per l’occasione. Non è mai facile spiegare la guerra a bambini e ragazzi, rispondere alle loro domande preoccupate per un conflitto tanto vicino quanto complesso nelle sue cause remote e presenti, cercare di spiegare perché, se si studiano i conflitti del ‘500 o la Prima Guerra mondiale nell’assoluta convinzione che non si ripeteranno mai più, essa è invece tornata, nella civile Europa e a danno di un popolo che non si trova solo nei libri o nei titoli dei giornali: gli Ucraini. E allora la nostra scuola s’impegna a rispondere, a spiegare e a partecipare ad ogni iniziativa che promuova la pace come valore assoluto e indiscutibile della convivenza fra esseri umani. Questi giorni sono trascorsi alla Rocca Bovio Palumbo tra discussioni e carte tematiche, tra video e le parole di conforto di una canzone o di una poesia, nella certa convinzione che l’educazione e la conoscenza portino alla riflessione e al rispetto dell’altro e aiutino a superare la paura delle armi e della prevaricazione. L’iniziativa ”L’Italia ripudia la guerra. La scuola rilancia l’art. 11 della Costituzione” ci ha permesso di analizzare un passaggio importante della nostra carta costituzionale, nata proprio dalle ceneri del Fascismo e della Seconda Guerra mondiale, guidati dagli esperti e da un lungo intervento del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, che ha spiegato agli alunni quale sia il ruolo della scuola nella costruzione di un processo di pace e consapevolezza del valore della libertà.
La referente per l’Educazione civica
Daniela Cantarella
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