SPERimentARE in un momento d’incertezza
Da oltre un decennio le Antologie scolastiche dedicano spazio alla comparazione di testi poetici e musicali. E’ noto anche l’impegno di Roberto Vecchioni che, nel suo duplice ruolo di docente e cantautore, insegnava nelle università e nelle scuole, l’importanza del testo della canzone d’autore in riferimento alla Letteratura, al punto che si è spesso dibattuto se la canzone d’autore possa essere ritenuta una forma di letteratura minore.
Pertanto, dopo aver sondato gli interessi dei miei studenti, scambiato pareri su ciò che musicalmente ascoltano o che seguono (programmi televisivi, social, …), ho realizzato un laboratorio multitasking cheaccostasse poesia e musica attraverso la mediazione della pittura. Ho letteralmente costretto i ragazzi a confrontarsi con un mondo letterario e artistico completamente diverso dal loro, con l’obiettivo di trovare un insperato incontro utilizzando forme d’arte differenti e distanti nel tempo.
Nella sua prima fase, il laboratorio è stato preceduto da un riuscito tentativo di commistione fra poesia e pittura: il bacio di Paolo e Francesca e il bacio di Klimt partendo dalla geografia di luoghi noti a Dante (Rimini e Ravenna) che suggestionarono il pittore austriaco nell’uso della foglia d’oro, ispirata ai mosaici aurei di Galla Placidia. A breve, procedendo per successivi arricchimenti, gli alunni si confronteranno con opere scultoree, pittoriche, fotografiche di analogo argomento (Giotto, Canova, Rodin, Magritte ,…) preparandosi all’ascolto della Dante-Symphonie di Liszt.
In realtà l’abbinamento della musica (II fase) è nato un po’ in sordina ascoltando il celebre sonetto di Cecco Angioleri (S’i’fosse foco) nella trasposizione musicale di Fabrizio De Andrè che ha entusiasmato i ragazzi così come i giovani sessantottini che trasformarono il brano in un manifesto della loro ribellione alla tradizione. Così ho pensato di favorire un approccio al testo poetico partendo da un’educazione emotiva degli alunni dal momento che emozioni e cognizioni sono fortemente connesse. Ho proposto un argomento vicino al vissuto esperienziale degli alunni e inerente la didattica, come lo sport, in particolare l’amatissimo calcio. Ho accostato poesia e musica proponendo testi dello stesso argomento: Goal di Umberto Saba e La leva calcistica del ‘68 di Francesco De Gregori; degli stessi autori, Ritratto della mia bambina e Buonanotte fiorellino.
L’uso del “Caviardage” applicato al testo poetico ha completato questa esperienza progettuale con risultati eccellenti non solo dal punto di vista grafico e letterario. La creazione di una poesia nella poesia ha soprattutto fatto emergere emozioni, riflessioni e pensieri sul contesto che stiamo vivendo attraverso il filtro, spesso sottovalutato, di tredicenni.
La storia di Nino che ha paura di sbagliare è stata manipolata da Cristina Raffaele che nel suo Caviardage ha fatto emergere una storia nella storia, cogliendo il significato di questa straordinaria metafora della vita nell’ipotetico dialogo tra padre e figlio. Inevitabile la discussione tra la priorità del testo scritto su quello musicale, se una canzone possa o no essere considerata poesia.
In tutte le creazioni è emerso un pensiero comune: un esplicito messaggio di speranza nella notte che stiamo vivendo ad un’umanità che deve credere in un futuro migliore (commento di Gabriel Dabbicco al suo Caviardage). L’ottimistica vittoria della luce sul buio che oggi oscura il mondo (Eva Mataj) si concretizza nell’immagine di un trofeo (disegnato da Graziano Di Benedetto) o di una costruzione Lego (Caviardage di Nicolas De Feudis) allusiva alla capacità progettuale che i nostri giovani studenti non dovrebbero mai smettere di coltivare. Nelle produzioni di tutti gli allievi è emerso un forte bisogno di amore come collaborazione (la stretta di mano dei giocatori di Letizia Ieva), come incontro di anime o come partecipazione attiva senza barriere (le giocatrici di Claudia Paolella) o un bisogno vitale di realizzarsi (la corsa verso la rete dei giocatori di Megi Balliu).
I ragazzi si sono poi imbattuti in testi con argomento e titolo uguale (Uccelli) nella forma poetica di Padre Maria Turoldo e musicale (versione elettronica) di Franco Battiato. Dai Caviardage è emersa l’accettazione del momento storico che stiamo vivendo: volano le regole assegnate al cambio di stagione (Letizia Ieva) e cambiano le prospettive al mondo (Megi Balliu), simili a velocissime traiettorie impercettibili, codici esistenziali in continuo mutamento che bisogna rispettare (Nicolas De Feudis). Forte anche il desiderio di libertà simboleggiato, nel Caviardage di Sofia Manno, dalle ali spiegate con cui gli uccelli scendono in picchiata meglio di areoplani, abbandonando il passato e guardando ad un futuro di luce (Nel sole/ i pensieri/ abbandonati Caviardage di Giacomo Scoccimarro).
Infine, l’ascolto di una toccante composizione del conterraneo Pasquale Stafano, Le lanterne di Phuket, (https://www.instagram.com/p/B0diwKeC2Tt/?igshid=uif0inxxexk0 ) ha dimostrato che la musica non è solo di chi la scrive ma dono all’ascoltatore, che la fa propria, associandola ad un ricordo o ad uno stato d’animo. Essa, infatti, ha il potere di emozionare dando voce ai sentimenti. La visione del video ha suscitato una particolare suggestione nei ragazzi e stimolato riflessioni.
Il riferimento alla situazione che stiamo vivendo è stato taciuto, le richieste di aiuto, i desideri, si sono trasformati in messaggi segreti, chiusi nelle lanterne e affidati al cielo; evidente, invece, il senso del futuro affidato, nella chiusa del video, allo sciame di luci che rischiarano il buio, rassicurando.
Forse, buona parte dell’attuale giovane generazione non avrà sprecato questi giorni difficili. I nostri studenti “attraverseranno” la pandemia avendo sviluppato non solo spirito di adattamento: i più tenaci anche un’ottima formazione, motivazione ma soprattutto capacità progettuali nonostante, il clima di paura e di incertezza e i catastrofismi dei media.
Cinzia Samarelli docente di Lettere II O
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